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Un sogno lungo 24 anni

Cosa significa per te l’Union Trento in Eccellenza?

“La vittoria di questo campionato, per me, significa innanzitutto aver coronato un sogno lungo 24 anni. Portare la Ravinense in Eccellenza è qualcosa di indescrivibile dal punto di vista emotivo. È un’emozione totalmente irrazionale che mi riempie il cuore di gioia e di orgoglio.”

Hai mai avuto il timore di non farcela?

“No, ho sempre creduto in questa promozione, nonostante ci siano stati tanti momenti complicati da gestire e nonostante un avversario come il Nago, che ha disputato una stagione incredibile e avrebbe ampiamente meritato il salto di categoria. Ma noi, negli scontri diretti, abbiamo dimostrato di essere superiori, ed è anche grazie a questo che oggi possiamo festeggiare.”

A chi senti di voler dedicare questa vittoria?

“Voglio dedicare questa vittoria ad Antonio Fierato, un caro amico che ormai da troppo tempo ci ha lasciato e che ho sentito molto vicino, soprattutto nei momenti più difficili. Oggi, insieme, possiamo brindare a questo enorme successo per la nostra società. La dedico anche a Romano Bottura, presidente storico di questa società, a cui recentemente abbiamo intitolato il campo, e a tutti i componenti dello staff, nessuno escluso. Senza dimenticare i nostri sostenitori e le famiglie che ci affidano i loro bambini del settore giovanile.”

Qual è il ruolo che potrà recitare l’Union Trento in questo campionato?

“Noi siamo una matricola e, come tale, dobbiamo comportarci. Abbiamo voglia di disputare un campionato tranquillo, di consolidarci in questa categoria restando il più possibile lontani dalle zone pericolose e provando, se possibile, a insidiare quelle di vertice. Ma dovremo essere bravi, soprattutto, a gestire i momenti complicati, che sicuramente non mancheranno in un campionato difficile come quello di Eccellenza.”